AEROBIOLOGIA
Il monitoraggio aerobiologico è un valido strumento di indagine in diversi campi, ad esempio:
nel controllo dell’inquinamento atmosferico
nello studio dei cambiamenti vegetazionali e climatici
nella gestione del verde pubblico
in campo agronomico
nella conservazione dei beni culturali
Tuttavia il suo primo ed ancora principale utilizzo è stato nel campo dell’allergologia al fine di:
conoscere la concentrazione di particelle aerodisperse a fini diagnostici e terapeutici
redigere calendari pollinici
sviluppare modelli previsionali di emissione e trasporto dei pollini
Sostanzialmente causa delle sindromi allergiche sono pollini e spore fungine, per cui queste sono le particelle biologiche che vengono campionate, riconosciute a microscopio e di cui si calcola la concentrazione in atmosfera espressa in granuli/m3.
Tutte queste operazioni sono standardizzate secondo le norme UNI 11108 redatte dal prof. Mandrioli. Il campionamento è di tipo attivo e si avvale di un captatore volumetrico di particelle aerodisperse provvisto di pompa di aspirazione continua.
I pollini impattano su un nastro trasparente la cui superficie è resa adesiva. La porzione corrispondente ad una giornata viene posta su un vetrino portaoggetti, colorata ed analizzata al microscopio ottico a 250 o 400 ingrandimenti.
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