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MONITORAGGIO AEROBIOLOGICO (POLLINI E SPORE)
AEROBIOLOGIA
Il monitoraggio aerobiologico è un valido strumento di indagine in diversi campi, ad esempio:
  • nel controllo dell’inquinamento atmosferico
  • nello studio dei cambiamenti vegetazionali e climatici
  • nella gestione del verde pubblico
  • in campo agronomico
  • nella conservazione dei beni culturali
  • Tuttavia il suo primo ed ancora principale utilizzo è stato nel campo dell’allergologia al fine di:
  • conoscere la concentrazione di particelle aerodisperse a fini diagnostici e terapeutici
  • redigere calendari pollinici
  • sviluppare modelli previsionali di emissione e trasporto dei pollini
  • Sostanzialmente causa delle sindromi allergiche sono pollini e spore fungine, per cui queste sono le particelle biologiche che vengono campionate, riconosciute a microscopio e di cui si calcola la concentrazione in atmosfera espressa in granuli/m3. Tutte queste operazioni sono standardizzate secondo le norme UNI 11108 redatte dal prof. Mandrioli. Il campionamento è di tipo attivo e si avvale di un captatore volumetrico di particelle aerodisperse provvisto di pompa di aspirazione continua. I pollini impattano su un nastro trasparente la cui superficie è resa adesiva. La porzione corrispondente ad una giornata viene posta su un vetrino portaoggetti, colorata ed analizzata al microscopio ottico a 250 o 400 ingrandimenti.
    Pubblicazione a cura del Settore Innovazione Tecnologica dell'ARPA FVG